DLP, acronimo di Digital Light Processing, è una tecnologia brevettata dalla Texas Instruments nel 1987. Nei VPR che presentano questo sistema la luce viene riflessa servendosi di un chip DMD (o tre, nei proiettori DLP di ultima generazione) composto di tanti piccoli specchi. Tra questo chip e la lampada è posizionata una ruota colore che, girando, produce in rapida successione la stessa immagine nei tre colori primari, ad una velocità tale che l’occhio umano percepisce solo l’immagine complessiva, coi colori naturali. Non a caso questo procedimento è chiamato “sequenziale”.
Adottando una tecnologia simile a quella dei monitor e televisori a cristalli liquidi, i proiettori LCD (Liquid Crystal Display) davanti alla lampada montano, invece, uno o tre piccoli display a cristalli liquidi (nel secondo caso, quindi, uno per ogni colore primario). Pertanto la stessa immagine si forma su ognuno di questi tre pannelli simultaneamente, in colori diversi, aprendo o chiudendo i singoli pixel. Proiettati tutti insieme sullo schermo, i tre “strati” di colore vengono sovrapposti formando l’immagine finale.
Infine LCoS, acronimo di Liquid Crystal on Silicon, è una tecnologia che coniuga elementi delle precedenti due. Anche in questo caso la proiezione viene riflessa su un chip proprio come avviene per i proiettori DLP ma, al posto di una ruota colorata, i colori vengono creati in maniera analoga al sistema LCD, quindi grazie a piccoli pannelli a cristalli liquidi.
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